Da quando
abbiamo letto "L'ultima anguana", di U. Matino, un po' di curiosità si è accesa in tutti.
Intanto non sapevamo da dove arrivava quel termine nè sapevamo della gran
quantità di abitanti mitici delle nostre terre e neppure della diversità fra
una zona e l'altra di interpretazione degli stessi personaggi.
Legati alla
conformazione territoriale, valli torrenti fiumi ruscelli monti colline
vette caverne boschi stretti sentieri, questi personaggi abitavano la fantasia
della gente legata al proprio territorio per la sussistenza. Oggi il fascino
delle favole attorno al fuoco è dimenticato, ma basta poco per farlo ritornare
a vivere, in ognuno di noi vive ancora la voglia di fantasticare.
Il fatto è
che certe storie avevano un motivo per nascere ed essere ripetute e,
seconda del territorio, riusciamo a risalire alle origini. Nella zona del
vicentino si filava la lana e si racconta che furono le anguane ad insegnare
l'arte agli uomini, così come, nella nostra Valpolicella, le anguane aiutassero
le donne a lavare i panni, ma anche si divertissero ad ingarbugliare la
biancheria,stesa, se si indispettivano per qualcosa. Laddove vi sono boschi e
ruscelli si narra che le voci delle anguane si mescolassero al gorgoglio delle
acque e attirassero i ragazzi, magari in luoghi pericolosi per la vita. Motivo
per cui si raccontava e si esagerava la paura per le anguane e per i corsi
d'acqua.
Altra
creatura dispettosa era l'Orco Burlevole, ma le storie sugli Orchi erano anche
agghiaccianti e volte a tenere i bambini in casa la sera!
A volte si
sente parlare dei Salbanei, una specie di folletti oppure del Massariolo, un
essere che poteva cambiare d'aspetto, incantare con lo sguardo e stregare gli
uomini. Questi aspetti appartengono anche al nostro Bisso Galetto, creatura dal
corpo di gallo e dalla coda di serpente, che pare avere origini mitologiche.
E poi
c'erano le Maranteghe, streghe un po' bizzarre e imprevedibili, dalle quali si
poteva difendersi per esempio indossando la flanella al contrario! Loro erano
le responsabili di un fenomeno fisico che può accadere alla polenta,ovvero il
diventare "rossa" insanguinata; ecco che il mito va a spiegare un
fenomeno che la fisica non aveva chiarito ancora!
La cosa
interessante è che, nonostante sappiamo tutti che le cose avvengono per dei
motivi reali, è comunque bello potersi raccontare storie che creano motivi
immaginari. Queste storie contribuiscono a creare dei legami fra la gente che
vive in uno stesso contesto e sono quindi importanti per creare
un'identità.